Quando il sole mattutino inizia a sorgere, mettendo in risalto le rocce nere e le sabbie rosate circostanti, le dune senza fine sembrano ripiegarsi una sull'altra, simili a una tovaglia gettata distrattamente su un tavolo. Migliaia di piccole increspature e di onde serpeggiano sulla loro superficie, costantemente scolpite e rilavorate dal vento incessante. Questo è il deserto del Sahara, una terra di aridità estrema, di orizzonti infiniti e di paesaggi severi, eppure meravigliosi. Attraversando il Sahara si resta colpiti dal silenzio: l'unico suono udibile è quello dei propri passi, il deserto sembra estendersi senza limiti e l'orizzonte appare identico in ogni direzione. Talvolta, in distanza, a spezzare la monotonia si profilano le palme di un'oasi, ma di solito sono visibili soltanto i colori pastello delle montagne e delle formazioni rocciose lontane. Le rocce più grandi sono scure, alcune addirittura nere, prove del vulcanismo che ha dato origine alla maggior parte della regione sahariana epoche fa.