Il deserto non è cosi silenzioso come si immagina. In alcuni deserti infatti è possibile sentire un brusio simile al suono di un violoncello, su una nota piuttosto bassa, che resta udibile per qualche minuto e si propaga anche ad una decina di chilometri di distanza: la sua intensità può infatti raggiungere i 105 dB, quanto il clacson di un’automobile. Oggi si è fatta più luce sull’origine di questo mistero, che per secoli ha intimorito e allo stesso tempo incuriosito i viaggiatori, da Marco Polo a Charles Darwin.
Questo suono è causato dai granelli di sabbia che, durante una valanga, scivolano sui pendii delle dune e, sfregando tra di loro, provocano un effetto a catena e generano rumori che vengono poi amplificati dall’aria tra di essi, come fosse la cassa di risonanza di un violoncello.
Il suono è udibile solo in alcuni deserti tra cui quelli di California, Nevada, Cile, Marocco e Oman, in quanto non è sufficiente che i granelli formino una valanga, ma è necessario che siano delle dimensioni ideali, intorno ai 200 micrometri, e piuttosto arrotondati affinché possano produrre il rumore necessario.
Inoltre la sabbia deve essere molto asciutta: anche solo 1% di umidità basta a far tacere una duna che di solito è rumorosa.